Archive for the ‘Documenti sindacali’ Category
“Triage intraospedaliero (valutazione gravità all’ingresso) e chirurgia della mano e microchirurgia nel sistema dell’emergenza – urgenza sanitaria”
Considerazioni generali. Il sistema di “triage” e’ uno strumento organizzativo rivolto al governo degli accessi non programmati ad un servizio per acuti. Questo processo, con cui i pazienti vengono selezionati e classificati in base al tipo e all’urgenza delle loro condizioni, e’ da distinguere dalla visita medica, in quanto l’obiettivo del “triage” e’ proprio la definizione della priorita’ con cui il paziente verra’ visitato dal medico. Il triage, come sistema operativo, puo’ essere svolto con diverse modalita’ a seconda dei campi in cui viene applicato: in centrale operativa, in pronto soccorso, sul territorio o nelle maxiemergenze e catastrofi. Il termine triage deriva dal verbo francese “trier” e significa scegliere, classificare e indica quindi il metodo di valutazione e selezione immediata usato per assegnare il grado di priorita’, per il trattamento quando si e’ in presenza di molti pazienti.
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Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. (09G0164)
In attuazione degli articoli da 2 a 7 della legge 4 marzo 2009, n. 15, le disposizioni del presente decreto recano una riforma organica della disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, intervenendo in particolare in materia di contrattazione collettiva, di valutazione delle strutture e del personale delle amministrazioni pubbliche, di valorizzazione del merito, di promozione delle pari opportunità, di dirigenza pubblica e di responsabilità disciplinare. Fermo quanto previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recano altresì norme di raccordo per armonizzare con la nuova disciplina i procedimenti negoziali, di contrattazione e di concertazione di cui all’articolo 112 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, e ai decreti legislativi 12 maggio 1995, n. 195, 19 maggio 2000, n. 139, 13 ottobre 2005, n. 217, e 15 febbraio 2006, n. 63.
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MODELLO ISEE DOCUMENTI NECESSARI PER LA COMPILAZIONE DELL’ISEE INDICATORE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA EQUIVALENTE
I dati contenuti nei seguenti documenti devono riferirsi alla situazione economica del nucleo famigliare nell’anno immediatamente precedente alla presentazione della dichiarazione stessa.
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“Attuazione delle direttive 93/104/CE e 2000/34/CE concernenti taluni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro”
Le disposizioni contenute nel presente decreto, nel dare attuazione organica alla direttiva 93/104/CE del Consiglio, del 23 novembre 1993, cosi’ come modificata dalla direttiva 2000/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 giugno 2000, sono dirette a regolamentare in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, e nel pieno rispetto del ruolo della autonomia negoziale collettiva, i profili di disciplina del rapporto di lavoro connessi alla organizzazione dell’orario di lavoro.
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Decreto Legislativo 8 aprile 2003, n. 66/ “Attuazione delle direttive 93/104/CE e 2000/34/CE concernenti taluni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro”
Le disposizioni contenute nel presente decreto, nel dare attuazione organica alla direttiva 93/104/CE del Consiglio, del 23 novembre 1993, cosi’ come modificata dalla direttiva 2000/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 giugno 2000, sono dirette a regolamentare in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, e nel pieno rispetto del ruolo della autonomia negoziale collettiva, i profili di disciplina del rapporto di lavoro connessi alla organizzazione dell’orario di lavoro.
2. Agli effetti delle disposizioni di cui al presente decreto si intende per: a) “orario di lavoro”: qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell’esercizio della sua attivita’ o delle sue funzioni: b) “periodo di riposo”: qualsiasi periodo che non rientra nell’orario di lavoro; c) “lavoro straordinario”: e’ il lavoro prestato oltre l’orario normale di lavoro cosi’ come definito all’articolo 3; d) “periodo notturno”: periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino; e) “lavoratore notturno”: 1) qualsiasi lavoratore che durante il periodo notturno svolga almeno tre ore del suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale; 2) qualsiasi lavoratore che svolga durante il periodo notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dai contratti collettivi di lavoro. In difetto di disciplina collettiva e’ considerato lavoratore notturno qualsiasi lavoratore che svolga per almeno 3 ore lavoro notturno per un minimo di ottanta giorni lavorativi all’anno; il suddetto limite minimo e’ riproporzionato in caso di lavoro a tempo parziale; f) “lavoro a turni”: qualsiasi metodo di organizzazione del lavoro anche a squadre in base al quale dei lavoratori siano successivamente occupati negli stessi posti di lavoro, secondo un determinato ritmo, compreso il ritmo rotativo, che puo’ essere di tipo continuo o discontinuo, e il quale comporti la necessita’ per i lavoratori di compiere un lavoro a ore differenti su un periodo determinato di giorni o di settimane; g) “lavoratore a turni”: qualsiasi lavoratore il cui orario di lavoro sia inserito nel quadro del lavoro a turni; h) “lavoratore mobile”: qualsiasi lavoratore impiegato quale membro del personale viaggiante o di volo presso una impresa che effettua servizi di trasporto passeggeri o merci sia per conto proprio che per conto di terzi su strada, per via aerea o per via navigabile, o a impianto fisso non ferroviario; i) “lavoro offshore”: l’attivita’ svolta prevalentemente su una installazione offshore (compresi gli impianti di perforazione) o a partire da essa, direttamente o indirettamente legata alla esplorazione, alla estrazione o allo sfruttamento di risorse minerali, compresi gli idrocarburi, nonche’ le attivita’ di immersione collegate a tali attivita’, effettuate sia a partire da una installazione offshore che da una nave; l) “riposo adeguato”: il fatto che i lavoratori dispongano di periodi di riposo regolari, la cui durata e’ espressa in unita’ di tempo, e sufficientemente lunghi e continui per evitare che essi, a causa della stanchezza della fatica o di altri fattori che perturbano la organizzazione del lavoro, causino lesioni a se stessi, ad altri lavoratori o a terzi o danneggino la loro salute, a breve o a lungo termine;
m) “contratti collettivi di lavoro”: contratti collettivi stipulati da organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente piu’ rappresentative.
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AGEVOLAZIONI DISABILI
L’esenzione è concessa per veicoli a benzina fino a 2000 cc. o a gasolio fino a 2800 cc. (in base a
risultanze carta di circolazione). L’esenzione è concessa se il veicolo è intestato direttamente al disabile, o a soggetto che abbia fiscalmente a carico il disabile (non è concessa l’esenzione in caso di cointestazione). L’esenzione è concessa per chi è in possesso dei seguenti requisiti (che devono essere posseduti al momento della presentazione della pratica): Ridotte o impedite capacità motorie permanenti o patologie che inibiscano un’ autonoma capacità di deambulazione (art. 8 legge 449/97).
Cosa occorre:
• il certificato della commissione medica che attesti l’ impossibilità o la difficoltà di
deambulazione, o il certificato di valutazione dell’handicap art. 4 legge 104/92, che attesti le
ridotte o impedite capacità motorie permanenti oppure:
• il certificato della commissione medico-tecnica per il riconoscimento della patente speciale che
ascriva l’handicap ad una delle seguenti classi: 4-5-5a-5b-5e-5l-5r-rw
e inoltre:
• l’adattamento funzionale del veicolo all’handicap, in base alle risultanze della carta di
circolazione.
• comunque la patente speciale, se l’adattamento consiste nella prescrizione del cambio
automatico.
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Come leggere i verbali di invalidità e di handicap
Quando si richiede l’accertamento dell’invalidità civile, della cecità civile, del sordomutismo o
dell’handicap, si viene sottoposti ad una visita specifica, dopo la quale viene dato un verbale che
definisce le condizioni dell’interessato e il grado di invalidità che gli è stata riconosciuta. Questo
verbale non è molto semplice da leggere e comprendere e quindi, a volte, non si riesce a sapere a
quali benefici si possa aver accesso. Vogliamo aiutarvi a leggere la vostra certificazione di invalidità
o di handicap così da essere consapevoli degli eventuali aiuti cui avete diritto.
Leggi il documento: Come leggere verbale legge 104
Evoluzione della professione infermieristica
Nel contesto del servizio sanitario nazionale e in modo più estensivo nell’assistenza
alla persona, si sta assistendo ad una significativa evoluzione delle componenti
organizzativo-assistenziali conseguenti all’oggettivo manifestarsi di alcuni fenomeni,
legati in particolare, all’aumento dell’età media, della popolazione con fragilità e
malattie cronico-degenerative, a cui si associa la costante e profonda evoluzione
scientifica e tecnologica.
Ciò, rende necessario ridefinire gli ambiti di cura e di assistenza, perseguendo
processi basati sulla continuità, data dai percorsi assistenziali tendendo da un lato,
a standardizzare e sistematizzare le principali prestazioni e dall’altro, ponendo le
basi per la personalizzazione dell’assistenza.
Il generarsi con forza di nuove esigenze nell’istituire servizi, rivisitare luoghi di
cura, sia ospedalieri che territoriali, rende peculiare la modificazione del ruolo
professionale, dato dalle competenze, abilità e capacità dell’infermiere. La
ridefinizione degli ambiti di attività con modalità multiprofessionali, e il conseguente
ampliamento delle competenze/responsabilità acquisite nel percorso formativo –
laurea triennale, laurea magistrale, master di primo e secondo livello percorsi
formativi modulari strutturati dalle Regioni in base a specifiche esigenze –
costituisce l’ambito di azione e lo spazio istituzionale in cui proporre le necessarie
modifiche.
Le sfide che dovranno essere affrontate nell’immediato futuro dal Sistema
Sanitario (sostenibilità, equità, appropriatezza, efficacia, efficienza, consenso)
inducono ad affrontare alcuni nodi problematici al fine di contemperare il
raggiungimento degli obiettivi di sistema indicati nel PSN e dai rispettivi Piani
Sanitari Regionali. Investire nella professione infermieristica ponendo le basi per una
nuova autonomia e responsabilità professionale, consente di favorire un sistema
professionale capace di sostenere e soddisfare le esigenze dei servizi e della
popolazione.
Uno dei più significativi determinanti del buon andamento/qualità dei servizi
sanitari e socio sanitari è costituito dall’insieme degli operatori che, costituendo
l’interfaccia principale tra il sistema e i cittadini assumono un ruolo centrale nella
realizzazione di risposte di qualità, efficienza/appropriatezza dei processi e dei
percorsi di cura e di assistenza, efficacia della relazione umana e professionale e di un
proattivo risk management.
Leggi il documento completo: EVOLUZIONE DELL’INFERMIERE